Lavorare con un prodotto che abbia un codice univoco di riciclabilità, permette lo sviluppo di un’economia circolare, una maggiore ridistribuzione dei prodotti di scarto e un riutilizzo di questi ultimi. Per questi motivi abbiamo sviluppato dei laminati per applicazioni specifiche che possono sopperire alla presenza dei Poliesteri e dei Nylon, conservando le medesime proprietà. Questi prodotti sono facilmente riciclabili e riutilizzabili, a basso impatto ambientale e molto versatili.

L’inquinamento dato dal consumo dei materiali plastici è sotto gli occhi di tutti. L’importanza e la rilevanza di questo tipo di inquinamento derivano dalla economicità della plastica, dalla sua alta durabilità nel tempo e quindi alla produzione di grandissimi quantitativi della stessa per i più svariati usi e dalla mancata o in parte selezione del prodotto da smaltire (raccolta differenziata o abbandono degli stessi). Questi prodotti che quasi mai vengono riciclati (viste le difficoltà legate all’elevato costo di separazione dei rifiuti) molto spesso finiscono in mare, nelle nostre montagne e nei nostri fiumi, avvelenando e uccidendo annualmente milioni di animali. “Occorrono dai 10 ai 30 anni per degradare un sacchetto di plastica in mare e pochi di meno per degradare lo stesso sacchetto in un prato”. Per far fronte a questa enorme problematica la New Dimension Plastic in concerto con i propri fornitori mira verso nuovi materiali ecosostenibili tramite un processo catalitico che permette di trasformare le catene polimeriche del film in oligomeri biocompatibili (no microplastiche) nelle normali condizioni ambientali. Grazie a questa tecnologia è possibile classificare tale film come biodegradabile al 100% nell’ambiente, senza dover ricorrere per forza a siti di compostaggio e di riciclaggio poiché tale processo non rilascia alcun tipo di sostanza pericolosa per l’ambiente e non richiede particolari condizioni. In linea di principio, la tecnologia può essere applicata a qualsiasi film del nostro portafoglio. Siamo in grado di offrire diverse versioni la cui vita varia da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 3 anni e che, una volta innescato il processo di autodistruzione, possa disperdersi nell’ambiente in meno di 2 anni, mantenendo inalterate le condizioni del suolo, delle falde acquifere e dell’ambiente circostante.